Houzz a Mosca: Lo Stile Industriale in Russia è Molto Chic
Soffitti altissimi, un uso originale dei materiali e ispirazioni di stampo brutalista creano atmosfere futuribili
Ci sono voluti tutto l’amore e la passione dei proprietari di questo loft di Mosca a due piani per vedere realizzato il loro sogno: per far fronte a una serie di imprevisti durante i lavori e a qualche difficoltà di budget, i due hanno dovuto ricorrere all’aiuto della loro famiglia e di una progettista dal tocco di fata. Ne è risultata un’ariosa abitazione dalle atmosfere industriali, dove dettagli ispirati all’architettura brutalista si alternano a tocchi di sontuosa eleganza e a materiali nobili.
All’inizio Artyom ha cercato di organizzare i lavori da solo: Anna, sua moglie, era incinta, e lui le ha risparmiato tutta l’onerosa fase della selezione degli impianti e delle finiture. Presto, però, ha esaurito tutte le energie: «Nella mia vita mi ero già dedicato a cinque o sei progetti di ristrutturazione, e pensavo che avrei potuto gestire senza problemi anche questo. È bastato poco, tuttavia, perché emergesse tutta una serie di problemi pratici», racconta. «Abbiamo dato l’incarico a un architetto, ma dopo un po’ ci siamo resi conto che questo progettista non era mai in grado di rispettare le scadenze e abbiamo deciso di mettere fine a questa collaborazione», ricorda Artyom.
«A quel punto Anna ha capito che io ero molto abbattuto, e ha pensato che potessimo fare due chiacchiere con una sua vecchia amica, una progettista di nome Annis Lender. Annis è entrata nelle nostre vite come una fata! Sette giorni dopo il primo appuntamento si è già presentata con un progetto molto dettagliato».
«A quel punto Anna ha capito che io ero molto abbattuto, e ha pensato che potessimo fare due chiacchiere con una sua vecchia amica, una progettista di nome Annis Lender. Annis è entrata nelle nostre vite come una fata! Sette giorni dopo il primo appuntamento si è già presentata con un progetto molto dettagliato».
Dopo l’episodio del primo architetto, però, tutta la famiglia si è mobilitata per dare una mano alla coppia. Il fratello di Artyom, che dirige un’impresa di costruzioni, ha avuto un’idea brillante: perché non creare, per le zone private della casa, un piano rialzato? La madre del giovane, in compenso, ha suggerito uno stile inizio secolo inglese per rubinetterie e accessori dell’impianto elettrico, mentre Artyom, di suo, si è procurato dei magnifici pezzi unici: bellissime assi di legno, piastrelle in ceramica, e un intero lotto di mattoni in clinker.
I fondi a disposizione del progetto, però, cominciavano a diminuire: il risultato finale era ancora lontano e Annis si trovava di fronte a una situazione non semplice. «Far partire un cantiere con un sacco di decisioni già prese e poche risorse a disposizione era rischioso», racconta la progettista. «Abbiamo tutti concordato sulla necessità di sfruttare al meglio gli elementi già acquistati e stendere poi un piano di battaglia».
I fondi a disposizione del progetto, però, cominciavano a diminuire: il risultato finale era ancora lontano e Annis si trovava di fronte a una situazione non semplice. «Far partire un cantiere con un sacco di decisioni già prese e poche risorse a disposizione era rischioso», racconta la progettista. «Abbiamo tutti concordato sulla necessità di sfruttare al meglio gli elementi già acquistati e stendere poi un piano di battaglia».
Il primo punto da affrontare è stata la suddivisione degli spazi, che andava effettuata in modo da garantire un equilibrio armonioso dei volumi e una perfetta integrazione degli angoli adibiti a contenitore.
I padroni di casa hanno creato una struttura metallica che ricorda il vano di un ascensore e attraversa i due livelli dell’appartamento: all’interno della struttura trovano posto armadi, le due camere e i bagni. Il vetro satinato ne preserva l’intimità e dal soggiorno è impossibile vedere all’interno della “scatola”. Questa ingegnosa soluzione ha preservato l’ariosità degli ambienti, creando, allo stesso tempo, un’illuminazione morbida e diffusa, specialmente la sera.
I padroni di casa hanno creato una struttura metallica che ricorda il vano di un ascensore e attraversa i due livelli dell’appartamento: all’interno della struttura trovano posto armadi, le due camere e i bagni. Il vetro satinato ne preserva l’intimità e dal soggiorno è impossibile vedere all’interno della “scatola”. Questa ingegnosa soluzione ha preservato l’ariosità degli ambienti, creando, allo stesso tempo, un’illuminazione morbida e diffusa, specialmente la sera.
Nella selezione dei materiali è stata data priorità alle sensazioni tattili. Ecco perché nell’appartamento predomina il legno: il parquet è in rovere testurizzato e i mobili della casa sono per la maggior parte in olmo. La combinazione del legno con elementi metallici e rivetti in rame crea un piacevole effetto d’insieme.
Il camino, con la sua imponente canna fumaria che rievoca i vecchi battelli a vapore, è l’elemento centrale dell’arredo del loft e ne rappresenta il cuore. I due padroni di casa si fanno sempre consegnare la legna, ma Artyom dice che sarebbe disposto ad andare a procurarsela di persona fuori città. Il caminetto è rivestito con placche di rame ossidato che hanno assunto una gradevole tonalità tendente al turchese.
Al soffitto, cui è stata data semplicemente una mano di vernice e una di primer, sono state poggiate le linee dell’impianto elettrico. Le luci, invece, ricordano quelle dei cinema, e possono essere modulate a piacere grazie a un sistema di binari, faretti, lampade e applique che ricorda le atmosfere del film Mad Max.
Questi grandi lampadari, realizzati su misura, attirano subito lo sguardo. «Il nostro sogno era costruire una grande lampada montata su un braccio comandabile che potesse spostarsi dalla zona del televisore alla sala da pranzo, ma abbiamo dovuto rinunciare all’idea. In compenso, abbiamo progettato queste due lampade a sospensione in metallo e vetro da 90 chili ciascuna», spiega Annis Lender. «Trovare un modo per tenerle appese non è stato esattamente un gioco da ragazzi. Abbiamo dovuto congegnare un sistema di fissaggio ad hoc. La cosa più bella è che questo marchingegno, in realtà, non ha che contribuito a renderle più interessanti».
Questi grandi lampadari, realizzati su misura, attirano subito lo sguardo. «Il nostro sogno era costruire una grande lampada montata su un braccio comandabile che potesse spostarsi dalla zona del televisore alla sala da pranzo, ma abbiamo dovuto rinunciare all’idea. In compenso, abbiamo progettato queste due lampade a sospensione in metallo e vetro da 90 chili ciascuna», spiega Annis Lender. «Trovare un modo per tenerle appese non è stato esattamente un gioco da ragazzi. Abbiamo dovuto congegnare un sistema di fissaggio ad hoc. La cosa più bella è che questo marchingegno, in realtà, non ha che contribuito a renderle più interessanti».
Quasi tutti i mobili della zona-living sono stati realizzati su misura dalla falegnameria WoodMass con essenze di provenienza russa. L’unica eccezione è rappresentata dal grande tavolo che sta alle spalle del soggiorno, accanto al divano, per il cui piano è stato utilizzato legno di acacia di Indonesia bruciato (foto successiva).
Tutti i mobili della casa sono di manifattura russa. La semplicità nei dettagli, come il legno grezzo delle superfici e le parti metalliche non lucidate, ha permesso ai padroni di casa di arrivare a spendere meno della metà del previsto.
Tutti i mobili della casa sono di manifattura russa. La semplicità nei dettagli, come il legno grezzo delle superfici e le parti metalliche non lucidate, ha permesso ai padroni di casa di arrivare a spendere meno della metà del previsto.
Il grande divano con cuscini di pelle e tessuto è una rivisitazione del modello Auto-Reverse di Arketipo. I cuscini appoggiati sul pavimento offrono, poi, una comoda seduta per i tanti ospiti che la coppia è abituata a ricevere. Qui, in futuro, i due vorrebbero montare un grande schermo e un proiettore con supporto estensibile e controllabile a distanza.
Per la cucina, il primo architetto aveva già gettato le basi di un progetto che è stato poi sviluppato dal team di Annis per valorizzarne al massimo funzionalità ed estetica. «Abbiamo ereditato buoni spunti, ma li abbiamo elaborati e perfezionati. Nello specifico, per esempio, abbiamo allungato la cappa portandola fino al soffitto, in modo analogo a quanto fatto con il camino», spiega Annis. «Abbiamo trattato le superfici in rame, con un disco abrasivo, in modo che si integrassero con armonia nella zona living, e abbiamo esteso al paraspruzzi il rivestimento in cemento del bancone, così da proteggere i mattoni delle pareti».
Al piano superiore troviamo gli spazi privati: camera da letto e bagno. Lo schema colore scelto per questa zona, più calmo e pacato, è in contrasto con la tendenza brutalista dell’area living.
I mobili della camera matrimoniale sono stati realizzati da Belfast, un produttore bielorusso. Gli arredi sono stati scelti in sintonia con lo stile della casa e, con piacevole sorpresa dei padroni di casa, hanno mostrato un ottimo rapporto qualità/prezzo. La finestra, qui, è stata pensata a prova di bambino, ed è apribile soltanto nella parte del pannello superiore.
Eva, la nuova arrivata, per ora dorme con i genitori: la sua futura stanza è ancora in divenire.
Eva, la nuova arrivata, per ora dorme con i genitori: la sua futura stanza è ancora in divenire.
Lo stile del bagno al piano di sopra è una sintesi originale di motivi mediterranei (come le piastrelle del pavimento) ed elementi ispirati al brutalismo (come i mattoni alle pareti).
I due padroni di casa, Artyom e Anna con la loro bambina Eva; dietro al divano, l’interior designer Annis Lender
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Colpo d’occhio
Dove: Mosca
Superficie: circa 170 m². I soffitti al primo piano sono alti 5,2 metri, mentre al secondo piano sono alti 2,6 metri
Chi ci abita: Artyom Churkin, che lavora in finanza, sua moglie Anna Gorbatsevich, redattrice, e la loro figlia Eva
Progettazione: Annis Lender, Maxim Venzel e Kirill Fokin dello studio GEMINI Guild
Quando Artyom Churkin ha cominciato a guardarsi in giro per trovare casa, aveva già un’idea chiara di ciò che che desiderava. «Ho viaggiato molto, ho vissuto a lungo in Spagna e a Budapest, e qui a Mosca ho cambiato molte case», racconta. «Tutti i miei appartamenti avevano ai miei occhi lo stesso difetto: mi sentivo chiuso dentro quattro mura. Soltanto un open space avrebbe potuto togliermi questo tipo di sensazione».