Le Malattie delle Piante più Frequenti e Come Riconoscerle
I primi passi per capire le avversità delle piante: insetti, infezioni fungine, stress di coltivazione, carenze
Le malattie delle piante sono una sorta di ossessione per il giardiniere. Insorgono per un gran numero di fattori, dalle condizioni ambientali, alle cure colturali, alla predisposizione genetica. Quel che è peggio è che spesso si sommano tra loro moltiplicando i danni. Il giardiniere stesso, nel cercare di limitare le perdite, può usare prodotti sbagliati o esagerare nelle quantità: su un organismo debilitato come una pianta assediata da malattie, questo è il colpo di grazia.
Insetti
La prima cosa da fare è staccare una foglia e controllare pagina superiore e inferiore per capire se la pianta è attaccata da insetti, da funghi o da infezioni batteriche o virali. Gli insetti sono piuttosto facili da riconoscere (alcuni sono grandi, come il temibile oziorrinco) e lasciano segni visibili sulla pagina inferiore delle foglie. Molto spesso si vedono gli insetti attaccati sotto le foglie (di solito sono minuscoli) o si può riscontrare sulle foglie il segno del loro tragitto. Buchi e fori sono un’altra traccia della presenza di insetti, così come se la foglia si arrotola a sigaro o assume strane forme. Macchie e i fori circolari sono un altro indizio di una probabile presenza di insetti.
Gli insetti più comuni sono afidi, nematodi, tingidi, minatrici, mosche bianche, metcalfa. Ci sono insetti più grandi come la cocciniglia, l’oziorrinco, i bruchi, le forfecchie e le cetonie.
Ognuno si approcci ai sistemi di prevenzione e cura come ritiene, ma personalmente raccomando sempre interventi ecologici e l’estirpazione di esemplari seriamente compromessi. Non uso prodotti chimici da anni, e da quando non li uso le piante si ammalano molto meno. L’importante è che – nel momento in cui avete capito che si tratta di un insetto (o più d’uno) – trattiate con prodotti per insetti e non per funghi, cosa che sarebbe inefficace.
La prima cosa da fare è staccare una foglia e controllare pagina superiore e inferiore per capire se la pianta è attaccata da insetti, da funghi o da infezioni batteriche o virali. Gli insetti sono piuttosto facili da riconoscere (alcuni sono grandi, come il temibile oziorrinco) e lasciano segni visibili sulla pagina inferiore delle foglie. Molto spesso si vedono gli insetti attaccati sotto le foglie (di solito sono minuscoli) o si può riscontrare sulle foglie il segno del loro tragitto. Buchi e fori sono un’altra traccia della presenza di insetti, così come se la foglia si arrotola a sigaro o assume strane forme. Macchie e i fori circolari sono un altro indizio di una probabile presenza di insetti.
Gli insetti più comuni sono afidi, nematodi, tingidi, minatrici, mosche bianche, metcalfa. Ci sono insetti più grandi come la cocciniglia, l’oziorrinco, i bruchi, le forfecchie e le cetonie.
Ognuno si approcci ai sistemi di prevenzione e cura come ritiene, ma personalmente raccomando sempre interventi ecologici e l’estirpazione di esemplari seriamente compromessi. Non uso prodotti chimici da anni, e da quando non li uso le piante si ammalano molto meno. L’importante è che – nel momento in cui avete capito che si tratta di un insetto (o più d’uno) – trattiate con prodotti per insetti e non per funghi, cosa che sarebbe inefficace.
- Afidi. Gli afidi sono tra gli insetti più comuni e facili da riconoscere. Sono verdi, piuttosto grandi, e prediligono le parti tenere delle piante, come i boccioli di rosa. Gli afidi non sarebbero un problema grave, ci sono molti rimedi naturali per allontanarli, se non fosse che dietro si portano altri malanni. Ad esempio tra formiche e afidi c’è una stretta collaborazione, poiché alle formiche piace la melata degli afidi, perciò li allevano, come noi facciamo con le api.
- Cocciniglia. Avendo vicino un canneto, ho spesso avuto grosse infestazioni di cocciniglia. Questo insetto vive tra le foglie delle canne e attacca tutto quello che è alla sua portata. Chiunque l’abbia incontrata e rimossa con un panno, sa che ha un color rosso vivo, che si è a lungo usato per creare il pigmento vermiglione.
Muffe
Insetti e muffe (provocate da funghi) si distinguono per la tipologia di danno causato sulle foglie, ma anche per la pericolosità. Le muffe causano danni molto estesi e possono uccidere una pianta in pochi giorni. Inoltre si curano con prodotti diversi, perciò al momento della somministrazione del prodotto dovete essere sicuri.
Le muffe si distinguono per una sorta di “rammollimento” dei tessuti, per marciumi diffusi su fusti, foglie e zona del colletto, zone nere, brunastre, o al contrario biancastre e grigie su foglie di tutta la pianta, vi indicheranno una probabile infezione fungina.
Insetti e muffe (provocate da funghi) si distinguono per la tipologia di danno causato sulle foglie, ma anche per la pericolosità. Le muffe causano danni molto estesi e possono uccidere una pianta in pochi giorni. Inoltre si curano con prodotti diversi, perciò al momento della somministrazione del prodotto dovete essere sicuri.
Le muffe si distinguono per una sorta di “rammollimento” dei tessuti, per marciumi diffusi su fusti, foglie e zona del colletto, zone nere, brunastre, o al contrario biancastre e grigie su foglie di tutta la pianta, vi indicheranno una probabile infezione fungina.
- Botrite. Una delle più frequenti è la botrite, che colpisce la fragola, l’uva e molte altre piante, e si manifesta con una sorta di marciume grigio cenere sui frutti, sui germogli e su altre parti della pianta. Le parti colpite vanno sempre rimosse, in effetti, avendone la possibilità, sarebbe meglio bruciarli. Non mettete mai i resti nel compost.
- Oidio. Il mal bianco è forse il fungo più diffuso e noto sulle piante. È temibile perché si diffonde a macchia d’olio su piante anche sane. Si caratterizza per la patina biancastra che copre foglie, fusti, fiori (nella foto, in basso a sinistra ha distrutto una pianta di borragine). Quando una pianta è attaccata seriamente ed è irrecuperabile, è meglio “incappucciarla” con un sacco di plastica, legarlo alla base, e rimuoverla, in modo che le spore non si liberino nell’aria.
Stress colturali che facilitano le malattie
È evidente che alla base dei problemi di questa pianta di crisantemo (peraltro fioritissima), ravvisabili dal fogliame piccolo, clorotico, macchiato, e dagli apici avvizziti, c’è un terreno poco drenato che dopo il secco estivo ha inzuppato le radici a causa delle piogge autunnali. Questo ha prodotto uno stress nella pianta, che andrebbe estratta dal terreno, potata molto bassa, piantata in buon terreno nuovo, non concimato e ben drenato, e posta in luce filtrata e annaffiata pochissimo.
Basterebbero solo delle opereazioni colturali corrette per evitare spray e anticrittogamici.
È evidente che alla base dei problemi di questa pianta di crisantemo (peraltro fioritissima), ravvisabili dal fogliame piccolo, clorotico, macchiato, e dagli apici avvizziti, c’è un terreno poco drenato che dopo il secco estivo ha inzuppato le radici a causa delle piogge autunnali. Questo ha prodotto uno stress nella pianta, che andrebbe estratta dal terreno, potata molto bassa, piantata in buon terreno nuovo, non concimato e ben drenato, e posta in luce filtrata e annaffiata pochissimo.
Basterebbero solo delle opereazioni colturali corrette per evitare spray e anticrittogamici.
Funghi
Quando vedete una colonia di funghi su un ramo d’albero, il tempo per agire è trascorso. I funghi (questo in foto sembrerebbe un Fomes) compaiono su alberi deboli o malati, che sono stati potati con strumenti sporchi o infetti, o che hanno ferite. Consultate un agronomo in questi casi, in modo da valutare un taglio o un trattamento in extremis.
Quando vedete una colonia di funghi su un ramo d’albero, il tempo per agire è trascorso. I funghi (questo in foto sembrerebbe un Fomes) compaiono su alberi deboli o malati, che sono stati potati con strumenti sporchi o infetti, o che hanno ferite. Consultate un agronomo in questi casi, in modo da valutare un taglio o un trattamento in extremis.
Clematis wilt
Le clematis soffrono di una curiosa malattia detta wilt o seccume. Circola un detto, secondo cui una clematis non è tale se non ha preso almeno una o due volte il wilt. Le foglie si afflosciano come fossero assetate, e in due giorni una pianta sana, magari alta e grande, muore. Pare sia di origine batterica, ma non se ne conosce il meccanismo d’azione. Per curarlo si elimina tutta la parte aerea e si taglia alla base, in genere c’è un nuovo rigoglio dopo uno o due anni.
Le clematis soffrono di una curiosa malattia detta wilt o seccume. Circola un detto, secondo cui una clematis non è tale se non ha preso almeno una o due volte il wilt. Le foglie si afflosciano come fossero assetate, e in due giorni una pianta sana, magari alta e grande, muore. Pare sia di origine batterica, ma non se ne conosce il meccanismo d’azione. Per curarlo si elimina tutta la parte aerea e si taglia alla base, in genere c’è un nuovo rigoglio dopo uno o due anni.
Virus del mosaico
Le piante, come le persone, sono soggette a un gran numero di malattie virali, ancora purtroppo non abbastanza studiate e contro cui la lotta è difficile. In questa foto una fresia colpita dal virus del mosaico, che forma variegature e screziature sulla corolla. A molti l’effetto piace. Spessissimo variegature e screziature di foglie e fiori sono frutto di virus stabili che non danneggiano la pianta.
Un mondo misterioso e affascinante da studiare!
Le piante, come le persone, sono soggette a un gran numero di malattie virali, ancora purtroppo non abbastanza studiate e contro cui la lotta è difficile. In questa foto una fresia colpita dal virus del mosaico, che forma variegature e screziature sulla corolla. A molti l’effetto piace. Spessissimo variegature e screziature di foglie e fiori sono frutto di virus stabili che non danneggiano la pianta.
Un mondo misterioso e affascinante da studiare!
Clorosi e carenze
Non bisogna confondere le patologie dovute ad attacchi di insetti o funghi, con carenze di minerali o oligominerali. Ad esempio l’ingiallimento delle foglie è spesso sintomo di mancanza di ferro e indice di un terreno a pH basico.
Potrebbe indurre a pensare a una muffa la carenza di manganese, poiché spesso le foglie presentano delle macchie biancastre, mentre la mancanza di magnesio fa “invecchiare” le foglie, che assumono colorazioni rossastre o marroncine, e le nervature ingialliscono. Spesso le punte delle foglie gialle indicano poco potassio, mentre un fogliame piccolo e scuro una carenza di fosforo.
Non bisogna confondere le patologie dovute ad attacchi di insetti o funghi, con carenze di minerali o oligominerali. Ad esempio l’ingiallimento delle foglie è spesso sintomo di mancanza di ferro e indice di un terreno a pH basico.
Potrebbe indurre a pensare a una muffa la carenza di manganese, poiché spesso le foglie presentano delle macchie biancastre, mentre la mancanza di magnesio fa “invecchiare” le foglie, che assumono colorazioni rossastre o marroncine, e le nervature ingialliscono. Spesso le punte delle foglie gialle indicano poco potassio, mentre un fogliame piccolo e scuro una carenza di fosforo.
Parassiti vegetali
Il detto “chi ama le piante ha un cuore gentile” è ampiamente sconfessato dalla realtà, tra l’altro le piante si parassitano tra loro appena se ne presenta l’occasione.
Questo stupendo fiore simile a una orchidea è una Orobanche cana, una pianta parassita che si insedia a danno delle radici di altre piante. Anche la cuscuta è piuttosto dannosa.
Il detto “chi ama le piante ha un cuore gentile” è ampiamente sconfessato dalla realtà, tra l’altro le piante si parassitano tra loro appena se ne presenta l’occasione.
Questo stupendo fiore simile a una orchidea è una Orobanche cana, una pianta parassita che si insedia a danno delle radici di altre piante. Anche la cuscuta è piuttosto dannosa.
Danni
Questo è un albicocco che avevo in giardino, attaccato da gommosi, patologia che insorge spesso su questa specie. Malato da tempo, con vistosi danni ai rami, diventati nido per formiche e altri insetti, non è stato abbattuto per ragioni affettive, finché un giorno si è letteralmente spaccato a metà.
L’affetto può spesso portarci a decisioni che sono potenzialmente pericolose. Gli alberi che hanno subito seri danni devono essere rimossi, così come le palme morte (ma solo nel periodo invernale). Questo non solo per evitare cadute di rami (che non provocano che pochi danni, se confinate al giardino), ma soprattutto che l’infezione si propaghi.
Questo è un albicocco che avevo in giardino, attaccato da gommosi, patologia che insorge spesso su questa specie. Malato da tempo, con vistosi danni ai rami, diventati nido per formiche e altri insetti, non è stato abbattuto per ragioni affettive, finché un giorno si è letteralmente spaccato a metà.
L’affetto può spesso portarci a decisioni che sono potenzialmente pericolose. Gli alberi che hanno subito seri danni devono essere rimossi, così come le palme morte (ma solo nel periodo invernale). Questo non solo per evitare cadute di rami (che non provocano che pochi danni, se confinate al giardino), ma soprattutto che l’infezione si propaghi.
Raccontaci: hai mai dovuto affrontare queste malattie delle piante? Conosci altri rimedi? Condividi la tua esperienza nei Commenti.
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4 Antiparassitari Naturali Fai da Te
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La maggior parte delle volte le patologie si insediano a causa di una errata coltivazione, come esposizione sbagliata, ristagno di umidità, sottovaso, poca circolazione d’aria, esemplari malati nelle vicinanze. Se questi ostacoli non sono rimossi, a nulla valgono anche i prodotti più specifici e mirati. Una buona coltivazione può fare la differenza tra uno scaffale pieno di prodotti chimici e un ripiano vuoto.