Комментарии
Come Riconoscere la Zona Climatica del tuo Giardino
Esistono diversi sistemi per definire i climi. Conosciamo meglio i più importanti per il giardinaggio: USDA, Köppen, AHS
Lidia Zitara
29 ноября, 2015
I sistemi per capire in quale zona climatica si trova un giardino sono vari: in Italia si usano principalmente la classificazione in zone USDA, cioè in zone di rusticità (resistenza alle minime invernali) e il sistema Köppen, la cui cartina per quanto riguarda l’Italia è stata poco o nulla modificata, ma che ormai avrebbe bisogno di una importante revisione.
Il giardiniere, volente o nolente, diventa un po’ climatologo per necessità e col tempo riesce ad impratichirsi di alcune nozioni che gli consentono di capire quale pianta ha buone probabilità di farcela nella sua zona climatica, e di fare qualche proiezione grazie all’esperienza, incoraggiando o dissuadendo amici lontani.
Il giardiniere, volente o nolente, diventa un po’ climatologo per necessità e col tempo riesce ad impratichirsi di alcune nozioni che gli consentono di capire quale pianta ha buone probabilità di farcela nella sua zona climatica, e di fare qualche proiezione grazie all’esperienza, incoraggiando o dissuadendo amici lontani.
Il sistema Köppen divide le regioni del globo in zone climatiche e le suddivide ulteriormente a seconda della piovosità e delle temperature medie, massime e minime.
In Italia, in modo piuttosto elementare, emergono 5 fasce climatiche, denominate secondo la consociazione di alberi più diffusa: Picetum (conifere), Fagetum (faggi), Castanetum (castagni e vivo sottobosco), Lauretum freddo (oliveti), Lauretum caldo (agrumi), ognuna con delle peculiarità non solo climatiche, ma anche riguardanti la vegetazione.
La maggior parte dell’Italia è “verde” ossia rientra nella zona fitoclimatica chiamata Fagetum: una zona molto ampia che può partire dagli 800 metri sugli Appennini e arrivare ai 1500 metri sulle Alpi. Il faggeto è appunto caratteristico di questo territorio (purtroppo le faggete artificiali piantate dalla Forestale negli ultimi decenni confondono un po’), c’è anche una ricca varietà di sottobosco, dal pungitopo al lampone. Altri alberi presenti sono il carpino e l’abete bianco.
Per quanto riguarda l’USDA, la maggior parte del Sud gode di minime più alte, quindi si trova tra la USDA 9 e 10, mentre il Nord può contare di microclimi favorevoli nella zona dei Laghi o nel litorale ligure.
Fate attenzione alle mappe che trovate spesso nei siti non accreditati o poco informati, sono in genere molto ottimistiche (per esempio, alcuni giardinieri esperti sostengono che la zona 10b non esista affatto in Italia), diffidate dunque da quel tipo di cartina che vi fa vedere tutto rosso e arancio!
In Italia, in modo piuttosto elementare, emergono 5 fasce climatiche, denominate secondo la consociazione di alberi più diffusa: Picetum (conifere), Fagetum (faggi), Castanetum (castagni e vivo sottobosco), Lauretum freddo (oliveti), Lauretum caldo (agrumi), ognuna con delle peculiarità non solo climatiche, ma anche riguardanti la vegetazione.
La maggior parte dell’Italia è “verde” ossia rientra nella zona fitoclimatica chiamata Fagetum: una zona molto ampia che può partire dagli 800 metri sugli Appennini e arrivare ai 1500 metri sulle Alpi. Il faggeto è appunto caratteristico di questo territorio (purtroppo le faggete artificiali piantate dalla Forestale negli ultimi decenni confondono un po’), c’è anche una ricca varietà di sottobosco, dal pungitopo al lampone. Altri alberi presenti sono il carpino e l’abete bianco.
Per quanto riguarda l’USDA, la maggior parte del Sud gode di minime più alte, quindi si trova tra la USDA 9 e 10, mentre il Nord può contare di microclimi favorevoli nella zona dei Laghi o nel litorale ligure.
Fate attenzione alle mappe che trovate spesso nei siti non accreditati o poco informati, sono in genere molto ottimistiche (per esempio, alcuni giardinieri esperti sostengono che la zona 10b non esista affatto in Italia), diffidate dunque da quel tipo di cartina che vi fa vedere tutto rosso e arancio!
La scala USDA
È un sistema messo a punto dal dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, infatti USDA significa “United States Department of Agricolture”.
Dato che l’agricoltura a livello industriale è particolarmente importante per l’economica statunitense, e che il territorio USA è molto vario dal punto di vista climatico, il Dipartimento per l’Agricoltura ha diviso il territorio in zone di rusticità che dovevano servire da linee guida per la scelta delle coltivazioni (ad esempio, non si sarebbero mai coltivate le arance in zona 4).
Il sistema USDA è molto utile agli amanti delle piante tropicali, o ai frutticoltori di piante tropicali, poiché basato sui picchi di minima invernale. Tuttavia non tiene conto di altri fattori, come le medie stagionali, l’umidità dell’aria, le precipitazioni, i venti, ecc.
È un sistema messo a punto dal dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, infatti USDA significa “United States Department of Agricolture”.
Dato che l’agricoltura a livello industriale è particolarmente importante per l’economica statunitense, e che il territorio USA è molto vario dal punto di vista climatico, il Dipartimento per l’Agricoltura ha diviso il territorio in zone di rusticità che dovevano servire da linee guida per la scelta delle coltivazioni (ad esempio, non si sarebbero mai coltivate le arance in zona 4).
Il sistema USDA è molto utile agli amanti delle piante tropicali, o ai frutticoltori di piante tropicali, poiché basato sui picchi di minima invernale. Tuttavia non tiene conto di altri fattori, come le medie stagionali, l’umidità dell’aria, le precipitazioni, i venti, ecc.
Le zone fitoclimatiche
Questa immagine è basata sulla diffusissima cartina realizzata da Wladimir Köppen agli inizi del XX secolo. La mappa è rimasta immutata, poiché sono mancati studi organici sul territorio italiano. Ma tutte le community di giardinaggio sanno che non è perfetta. L’Italia è dotata di una gran quantità di microclimi che obiettivamente sarebbe stato impossibile riportare su una generica cartina. Tuttavia il sistema Köppen è molto utile per chi vive in zone con minime invernali piuttosto fredde, e quindi non ha neanche la tentazione di acclimatare specie esotiche.
Questo sistema integra certamente quello delle zone USDA. In modo semplificato, possiamo dire che Köppen divise i climi caldi e freddi, con diversi sottogruppi. Il codice che si ottiene per definire la propria zona non è di elementare composizione.
Proverò a definire il mio: C (climi temperati che hanno estate e inverno) s (estate asciutta) a (estate molto calda). Ne deriva la sigla “Csa”.
Legenda
Per approfondire: le zone fitoclimatiche.
Questa immagine è basata sulla diffusissima cartina realizzata da Wladimir Köppen agli inizi del XX secolo. La mappa è rimasta immutata, poiché sono mancati studi organici sul territorio italiano. Ma tutte le community di giardinaggio sanno che non è perfetta. L’Italia è dotata di una gran quantità di microclimi che obiettivamente sarebbe stato impossibile riportare su una generica cartina. Tuttavia il sistema Köppen è molto utile per chi vive in zone con minime invernali piuttosto fredde, e quindi non ha neanche la tentazione di acclimatare specie esotiche.
Questo sistema integra certamente quello delle zone USDA. In modo semplificato, possiamo dire che Köppen divise i climi caldi e freddi, con diversi sottogruppi. Il codice che si ottiene per definire la propria zona non è di elementare composizione.
Proverò a definire il mio: C (climi temperati che hanno estate e inverno) s (estate asciutta) a (estate molto calda). Ne deriva la sigla “Csa”.
Legenda
- Picetum (bianco): zone alpine, tra i 1500 e i 2000 m. Larice, pino cembro, mirtillo.
- Fagetum (blu): zone prealpine o pedemontane, 700-1000 m sulle Alpi e 800-900 m sugli Appennini. Lamponi, carpino, abete bianco.
- Castanetum (verde): la maggior parte del clima temperato della penisola. Abbraccia tutta la Pianura Padana e può partire dai 300 m fino ai 900, ad altitudini crescenti spostandosi verso sud. Castagno, vigneto, querce caducifoglie, boschi misti di latifoglie.
- Lauretum freddo (giallo): zone molto calde. Dal mare fino a 600 m o anche altezze maggiori. Contraddistinto da coltivazioni di olivo.
- Lauretum caldo (rosso): zone quasi tropicali. Dal mare fino a 300 m circa. Macchia mediterranea, agrumi, pini. Zona di acclimatazione per l’agricoltura tropicale.
Per approfondire: le zone fitoclimatiche.
La scala AHS
Anche qui abbiamo un sistema che proviene dagli USA, infatti AHS èl’ acronimo di una società agricola americana: la American Horticoltural Society. Viene usato per misurare i giorni (in un anno) in cui la temperatura raggiunge o supera i 30 °C. È un po’ l’inverso dell’USDA, con questo infatti si capisce “quanto caldo fa” in estate. È molto comodo evitare le piante che soffrono troppo il caldo e non si adatterebbero a climi secchi e roventi (e ne esistono molte!).
Purtroppo non è così diffuso come il sistema USDA e trovare nelle indicazioni della pianta la sua zona AHS, è più difficile. Ma facciamo un esempio: se trovassimo sul cartellino di una pianta USDA 8 e AHS 10, sapremmo che la nostra pianta tollera il caldo afoso ma non inverni gelidi. Sarebbe quindi utile averlo su tutti i cartellini!
Anche qui abbiamo un sistema che proviene dagli USA, infatti AHS èl’ acronimo di una società agricola americana: la American Horticoltural Society. Viene usato per misurare i giorni (in un anno) in cui la temperatura raggiunge o supera i 30 °C. È un po’ l’inverso dell’USDA, con questo infatti si capisce “quanto caldo fa” in estate. È molto comodo evitare le piante che soffrono troppo il caldo e non si adatterebbero a climi secchi e roventi (e ne esistono molte!).
Purtroppo non è così diffuso come il sistema USDA e trovare nelle indicazioni della pianta la sua zona AHS, è più difficile. Ma facciamo un esempio: se trovassimo sul cartellino di una pianta USDA 8 e AHS 10, sapremmo che la nostra pianta tollera il caldo afoso ma non inverni gelidi. Sarebbe quindi utile averlo su tutti i cartellini!
Le zone molto fredde
Con le dovute eccezioni delle zone alpine e quelle veramente rigide, dove la flora è particolare e unica, la zona fredda più diffusa in Italia è la 7, con temperature minime severe, ma a volte con estati calde, rese più afose, per chi vive in città, dalle emissioni di scarico.
In queste zone climatiche sarà certamente controindicato piantare palme o alberi tropicali, o sperare di poter lasciare all’esterno piante anche mediamente delicate. Per molti bulbi (come le dalie) sarà necessario il ricovero invernale.
D’altro canto molta flora ama il fresco, non solo quella spontanea. Le mele, in genere le piante da bacca, e tutto quel paesaggio un po’ magico e fiabesco che ammiriamo nei film inglesi e nei racconti di fiabe, è animato da piante che vivono nella zona USDA 7.
Con le dovute eccezioni delle zone alpine e quelle veramente rigide, dove la flora è particolare e unica, la zona fredda più diffusa in Italia è la 7, con temperature minime severe, ma a volte con estati calde, rese più afose, per chi vive in città, dalle emissioni di scarico.
In queste zone climatiche sarà certamente controindicato piantare palme o alberi tropicali, o sperare di poter lasciare all’esterno piante anche mediamente delicate. Per molti bulbi (come le dalie) sarà necessario il ricovero invernale.
D’altro canto molta flora ama il fresco, non solo quella spontanea. Le mele, in genere le piante da bacca, e tutto quel paesaggio un po’ magico e fiabesco che ammiriamo nei film inglesi e nei racconti di fiabe, è animato da piante che vivono nella zona USDA 7.
Inverni freddi sì, ma estati fresche
Gran parte dell’Italia è caratterizzata proprio da questo clima, anche se le estati stanno diventando via via sempre più calde anche al Nord.
È noto che il giardiniere che vive al Sud ha un’unica preoccupazione: “Quanta acqua vorrà? Sopporterà la calura dell’estate?”. Mentre il giardiniere del Nord è preoccupato delle minime invernali e dall’impegno di dover ricoverare le delicate all’interno.
Eppure c’è un gran numero di piante che non solo gradisce un po’ di fresco, ma non tollera affatto il caldo. Molte sono comuni, se non comunissime: le peonie, i lupini, specie quelli bellissimi in miscuglio di colori, e anche i piselli odorosi preferiscono di gran lunga i climi freschi rispetto a quello della Sicilia, di cui in realtà sono originari. Molte bulbose insolite, la digitale, gli aster, le ortensie, molti tipi di rosa, i rododendri, le clematis, le primule, le viole del pensiero e le violette odorata, i narcisi doppi, i maestosi Delphinium. Piante tipiche della bordura inglese non avrebbero chance in climi caldi, se non in giardini iper curati, con abbondanza d’acqua.
Gran parte dell’Italia è caratterizzata proprio da questo clima, anche se le estati stanno diventando via via sempre più calde anche al Nord.
È noto che il giardiniere che vive al Sud ha un’unica preoccupazione: “Quanta acqua vorrà? Sopporterà la calura dell’estate?”. Mentre il giardiniere del Nord è preoccupato delle minime invernali e dall’impegno di dover ricoverare le delicate all’interno.
Eppure c’è un gran numero di piante che non solo gradisce un po’ di fresco, ma non tollera affatto il caldo. Molte sono comuni, se non comunissime: le peonie, i lupini, specie quelli bellissimi in miscuglio di colori, e anche i piselli odorosi preferiscono di gran lunga i climi freschi rispetto a quello della Sicilia, di cui in realtà sono originari. Molte bulbose insolite, la digitale, gli aster, le ortensie, molti tipi di rosa, i rododendri, le clematis, le primule, le viole del pensiero e le violette odorata, i narcisi doppi, i maestosi Delphinium. Piante tipiche della bordura inglese non avrebbero chance in climi caldi, se non in giardini iper curati, con abbondanza d’acqua.
Lo sfasamento delle fioriture
In genere i testi di giardinaggio, specie le enciclopedie, sono scritti in America o Inghilterra. La Royal Horticoltural Society pubblica in tutto il mondo, ma ovviamente inserendo standard che vanno bene per l’Inghilterra e molte generazioni di giardinieri hanno mandato a memoria.
I tempi di fioritura sono sempre anticipati in Italia, e ancor di più in misura di quanto si vive a Sud. Non sono rari i casi in cui fioriture date per “estive” abbiano già fiorito, sfiorito e fatto i semi, tutto a maggio!
Quello che invece rimane certo, sono i rapporti tra pianta e pianta, e tra varietà e varietà (ad esempio le peonie sono più tardive delle rose, e tra le peonie ci sono quelle più precoci o più tardive). Crochi, tulipani, narcisi, sono fioriture quasi invernali, mentre le dalie rimangono estive, ma in climi caldi fioriranno prima.
Tuttavia alcune fioriture che con i freddi tenderebbero a spegnersi, hanno in climi caldi una specie di “seconda primavera”. Celebri sono le rose rifiorenti, ma anche le ipomee e molte erbacee perenni o annuali.
In genere i testi di giardinaggio, specie le enciclopedie, sono scritti in America o Inghilterra. La Royal Horticoltural Society pubblica in tutto il mondo, ma ovviamente inserendo standard che vanno bene per l’Inghilterra e molte generazioni di giardinieri hanno mandato a memoria.
I tempi di fioritura sono sempre anticipati in Italia, e ancor di più in misura di quanto si vive a Sud. Non sono rari i casi in cui fioriture date per “estive” abbiano già fiorito, sfiorito e fatto i semi, tutto a maggio!
Quello che invece rimane certo, sono i rapporti tra pianta e pianta, e tra varietà e varietà (ad esempio le peonie sono più tardive delle rose, e tra le peonie ci sono quelle più precoci o più tardive). Crochi, tulipani, narcisi, sono fioriture quasi invernali, mentre le dalie rimangono estive, ma in climi caldi fioriranno prima.
Tuttavia alcune fioriture che con i freddi tenderebbero a spegnersi, hanno in climi caldi una specie di “seconda primavera”. Celebri sono le rose rifiorenti, ma anche le ipomee e molte erbacee perenni o annuali.
Zona 9, il limone
La zona 9 è considerata “a metà” tra quella calda e quella più fresca. Al suo interno può avere numerose varianti. Non è esattamente la zona degli agrumi, che è la Köppen “rossa” (Lauretum caldo), ma se le condizioni microclimatiche lo consentono, è possibile coltivare il limone e altri agrumi, anche se non estensivamente, e molto probabilmente occorrerà tenerli in vaso.
Ad esempio, a Roma il limone non avrà problemi, ma più a nord potrebbe soffrire. Nel territorio napoletano, invece, la coltivazione estensiva di limone è nota in tutto il mondo.
Questo per dire che molte piante date per zona 9, possono essere coltivate al limite tra la zona 9 e la 8, con qualche difficoltà ma senza dubbio con grande soddisfazione.
La zona 9 è considerata “a metà” tra quella calda e quella più fresca. Al suo interno può avere numerose varianti. Non è esattamente la zona degli agrumi, che è la Köppen “rossa” (Lauretum caldo), ma se le condizioni microclimatiche lo consentono, è possibile coltivare il limone e altri agrumi, anche se non estensivamente, e molto probabilmente occorrerà tenerli in vaso.
Ad esempio, a Roma il limone non avrà problemi, ma più a nord potrebbe soffrire. Nel territorio napoletano, invece, la coltivazione estensiva di limone è nota in tutto il mondo.
Questo per dire che molte piante date per zona 9, possono essere coltivate al limite tra la zona 9 e la 8, con qualche difficoltà ma senza dubbio con grande soddisfazione.
Fremontodendron californicum
Ecco un’altra pianta indicatrice di un buon livello climatico, e di minime invernali che magari possono scendere davvero sotto lo zero, ma ci rimangono poco. È comunque sempre consigliabile coltivare il Fremontodendron californicum contro una parete rivolta a sud in modo da trattenere calore durante la notte.
In genere ha difficoltà da Napoli in su, ma qualcuno lo coltiva anche a Roma con risultati eccellenti. Va da sé che a Roma vuol dire rischiare, a Milano significherà coltivazione in serra permanente.
Potrebbe interessarti leggere: Serre e Verande, Oasi Meravigliose per Amanti del Verde Tutto l’Anno
Ecco un’altra pianta indicatrice di un buon livello climatico, e di minime invernali che magari possono scendere davvero sotto lo zero, ma ci rimangono poco. È comunque sempre consigliabile coltivare il Fremontodendron californicum contro una parete rivolta a sud in modo da trattenere calore durante la notte.
In genere ha difficoltà da Napoli in su, ma qualcuno lo coltiva anche a Roma con risultati eccellenti. Va da sé che a Roma vuol dire rischiare, a Milano significherà coltivazione in serra permanente.
Potrebbe interessarti leggere: Serre e Verande, Oasi Meravigliose per Amanti del Verde Tutto l’Anno
I microclimi favorevoli
In alcune zone d’Italia, come il versante ligure e la zona dei Laghi, pur trovandosi al Nord, beneficiano degli influssi termici dell’acqua, con minime invernali non troppo pesanti ed estati miti. Si tratta di microclimi particolarmente rari e felici, poiché si possono coltivare le piante che non tollerano l’arsura, ma anche quelle che amano un certo tepore.
La Spathodea nella foto, ad esempio, potrebbe essere un buon tentativo per chi vive in Liguria, anche se magari vederla fiorita non sarà facile. Il consiglio è quello di fare dei tentativi e osservare le piante delicate presenti nei giardini delle vostre zone: sono un ottimo indicatore di temperatura.
In alcune zone d’Italia, come il versante ligure e la zona dei Laghi, pur trovandosi al Nord, beneficiano degli influssi termici dell’acqua, con minime invernali non troppo pesanti ed estati miti. Si tratta di microclimi particolarmente rari e felici, poiché si possono coltivare le piante che non tollerano l’arsura, ma anche quelle che amano un certo tepore.
La Spathodea nella foto, ad esempio, potrebbe essere un buon tentativo per chi vive in Liguria, anche se magari vederla fiorita non sarà facile. Il consiglio è quello di fare dei tentativi e osservare le piante delicate presenti nei giardini delle vostre zone: sono un ottimo indicatore di temperatura.
Zona 10 piena
L’Hibiscus rosa-sinensis è considerato una pianta da zona 10 piena, quindi una zona 10a+ o 10b. Basta spostarsi di poco perché l’inverno lo intirizzisca, bruciandolo.
Queste zone d’Italia (Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna) sono estremamente interessanti per l’acclimatazione della frutta esotica, che da un punto di vista economico ha un potenziale enorme.
L’Hibiscus rosa-sinensis è considerato una pianta da zona 10 piena, quindi una zona 10a+ o 10b. Basta spostarsi di poco perché l’inverno lo intirizzisca, bruciandolo.
Queste zone d’Italia (Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna) sono estremamente interessanti per l’acclimatazione della frutta esotica, che da un punto di vista economico ha un potenziale enorme.
Zona 10b
La Plumeria è un’ottima indicatrice di temperatura. Se ne vedete cresciute in forma arborea e ben ramificate, potete essere certi di una zona 10 piena, calda, quindi 10b.
Gli esperti consigliano di osservarne lo sviluppo pluridecennale. Se alberi anche molto cresciuti, muoiono a causa di un freddo improvviso e più acuto del solito, la zona è meno calda, quindi 10a o 10a-.
La Plumeria è un’ottima indicatrice di temperatura. Se ne vedete cresciute in forma arborea e ben ramificate, potete essere certi di una zona 10 piena, calda, quindi 10b.
Gli esperti consigliano di osservarne lo sviluppo pluridecennale. Se alberi anche molto cresciuti, muoiono a causa di un freddo improvviso e più acuto del solito, la zona è meno calda, quindi 10a o 10a-.
La Syagrus è una delle palme più diffuse in Italia, specie la romanzoffiana.
Inizia a soffrire a -6 °C e a -10 °C perde il fogliame, ma non sono tanto le minime assolute a preoccupare, quanto le temperature medie durante l’arco dell’anno. Occorrono infatti delle medie piuttosto alte, attorno ai 15 °C, per consentire a questa pianta di crescere bene.
In ogni caso è una palma che può sopportare alcune punte di freddo, ma in Italia non è adatta a zone più fredde della 9. Anche all’estero, in zone molto calde come la Florida, può arrivare a soffrire.
Una testimonianza del fatto che basarsi sono sulle minime assolute e non tenere conto di altri valori, come le medie stagionali e l’umidità, è un errore. In linea teorica alcune piante sarebbero coltivabili, ma soffrono poi per altre ragioni, quindi non affidiamoci solo ai dati.
Inizia a soffrire a -6 °C e a -10 °C perde il fogliame, ma non sono tanto le minime assolute a preoccupare, quanto le temperature medie durante l’arco dell’anno. Occorrono infatti delle medie piuttosto alte, attorno ai 15 °C, per consentire a questa pianta di crescere bene.
In ogni caso è una palma che può sopportare alcune punte di freddo, ma in Italia non è adatta a zone più fredde della 9. Anche all’estero, in zone molto calde come la Florida, può arrivare a soffrire.
Una testimonianza del fatto che basarsi sono sulle minime assolute e non tenere conto di altri valori, come le medie stagionali e l’umidità, è un errore. In linea teorica alcune piante sarebbero coltivabili, ma soffrono poi per altre ragioni, quindi non affidiamoci solo ai dati.
Zona 11: semplicemente non siete in Italia
Vedete tante palme da cocco davanti a voi?
Siete almeno in zona USDA 11, quindi non siete in Italia… ma ai Caraibi o giù di lì. Godetevi la vacanza!
Raccontaci: quali alberi hai inserito nel tuo giardino? Condividi le tue esperienze nei Commenti.
Altro
16 Alberi Ideali per Piccoli Giardini
Vedete tante palme da cocco davanti a voi?
Siete almeno in zona USDA 11, quindi non siete in Italia… ma ai Caraibi o giù di lì. Godetevi la vacanza!
Raccontaci: quali alberi hai inserito nel tuo giardino? Condividi le tue esperienze nei Commenti.
Altro
16 Alberi Ideali per Piccoli Giardini
Похожие статьи
Статья практикующего дизайнера
Пошаговое руководство: Как выбрать своего дизайнера интерьера
Автор: Natalia Mitina
Практикующий дизайнер описывает методику поиска автора вашего будущего проекта
Читать
Советы по декору
Вопрос: Как определить, какого размера ковер вам нужен
Автор: Ольга Божко
Перед тем как завести ковер или расположить уже имеющийся — повторим несколько правил
Читать
Статьи о кухнях
Что лучше: Матовый или глянцевый фасад для кухни
Автор: Евгения Назарова
Как отметил один из дизайнеров, вопрос уровня «брюки или юбка». И все же
Читать
Статьи про наведение порядка
Все запущено: Как навести порядок в квартире и начать новую жизнь
Автор: Юлия Володина
Мы за интеллектуальный подход к уборке, потому составляем план действий, чтобы разобрать домашние завалы
Читать
Советы для маленьких комнат
Скромные метры: 12 мест для хранения, которые вы зря игнорировали
Автор: Юлия Девятова
Используйте каждый квадратный сантиметр с пользой — изучите наши идеи для хранения
Читать
Почему не мне
Почему не мне это пришло в голову: 17 идей в закладки
Автор: houzzrussia
Так тоже можно! Сохраните в закладки, вдруг пригодится
Читать
Статья практикующего дизайнера
Эргономика: Как правильно вешать светильники
Автор: Наталья Преображенская
Важно всё: высота относительно пола, потолка, уровня глаз. И даже габариты мебели в комнате
Читать
Статьи про наведение порядка
Где сушить белье в квартире... красиво
Автор: Екатерина Кулиничева
Если не хочется развешивать его над ванной и ставить сушилку посреди гостиной. А балкона — нет
Читать
Советы по ремонту
Как выбирать строителей: 11 советов от дизайнера интерьеров
Автор: Дарья Харитонова
Чтобы ремонт не превратился в кошмар, выберите правильного подрядчика
Читать
Статьи о кухнях
Дизайн-дебаты: Надо ли планировать кухню по рабочему треугольнику
Автор: Татьяна Гронская
Правило рабочего треугольника помогает экономить силы и время на кухне. Но часто ли применяют это правило на практике?
Читать